Ecco qui alcune foto della collettiva “Eccentrico musico. Young artist and mosaic“, in corso fino al 9 novembre, al MAR di Ravenna. Qui in alto la presentazione al pubblico.
L’evento, organizzato all’interno dell’edizione speciale di Ravenna Mosaico, primo Festival Internazionale di Mosaico Contemporaneo, è una mostra che mette in scena opere d’arte contemporanea legate all’estetica del mosaico. Attraverso i lavori di artisti under 40 i curatori rileggono le forme e i modi di un linguaggio a cui Ravenna deve buona parte della sua fama.
Il progetto Eccentrico Musivo nasce, a fine 2013, con l’intento di sondare quei territori plurimi dell’arte contemporanea dove è possibile individuare forme e modi musivi. L’estetica del mosaico viene assunta come cifra stilistica dominante, con l’obiettivo di accostare, le une alle altre, opere che sono musive con tutta evidenza e opere che lo sono in minor misura, opere che affondano le loro radici nell’eredità che Ravenna custodisce, e opere che condividono con il mosaico margini più o meno estesi di sovrapposizione.
Uno sguardo allargato in cui la tradizione mostra le sue mutazioni e le sperimentazioni trovano inedite chiavi di lettura. Se musivo è ciò che è costituito dall’assemblaggio di singoli elementi, nella contemporaneità complessa e sfaccettata in cui siamo immersi, i frammenti possono essere i marmi, le pietre e i vetri della tradizione, ma anche i materiali plastici e sintetici più recenti; possono essere leggeri e delicati come la carta o inediti, ma simbolici oggetti di produzione industriale.
L’esito è una mostra di ventisei opere – scelte dai curatori Linda Kniffitz e Daniele Torcellini con la collaborazione di una Commissione Scientifica presieduta da Claudio Spadoni e composta da Maria Rita Bentini, Maria Grazia Marini e Leonardo Pivi – che coinvolgerà i visitatori in un articolato e inedito percorso di riscoperta delle multiformi possibilità espressive che il processo musivo oggi può dispiegare.
Gli Artisti invitati: Andrej Koruza, Gaia Carboni, Giulia Ricci, Matija Côp, Michael Gambino, Primisaurion(Emilio José Gomez), Jae Hee Kim, Dora Bartolomei, CaCO3, Andrea Poma, Leonardo Rota Gastaldi, Francesca Pasquali, Samantha Holmes, Sergio Policicchio, Giorgio Tentolini, Raffaella Ceccarossi, Luca Barberini, Blue and Joy, Dušan Čežek, Omar Hassan, Orodé Deoro, Takako Hirai, Silvia Naddeo, Roberta Grasso, Benedetta Galli, Matylda Tracewska.
Alcuni di loro rielaborano e trasformano la tradizione musiva – ravennate in particolare – con esiti profondamente originali e molto diversificati. Luca Barberini tratteggia con una manciata di tessere teatrini quotidiani ma anche note iconografie della classicità pittorica. Il gruppo CaCO3 si muove invece su serrate dinamiche formali, con esiti di tipo optical. Sergio Policicchio polverizza i suoi materiali condensando il concetto del tempo nei volti ritratti. Silvia Naddeo, rilegge in chiave musiva una quotidianità culinaria, fatta di farine, uova e dolcetti, che non ha più nulla di commestibile. Takako Hirai scava nei marmi alla ricerca delle loro vene naturali.
Altri artisti provengono da una formazione e da percorsi di ricerca molto differenti tra loro, e distanti dalla tradizione del mosaico, ma con il linguaggio musivo possono avere molti punti di contatto. Il giovane fashion designer Matija Čop, è presente con un abito componibile: un’addizione di moduli/tessere sintetiche, piccoli monoliti uniti a incastro. L’artista con quest’opera ha collaborato con Lady Gaga per il video musicale di G.U.Y.. Dušan Čežek, che proviene dal mondo del web design e della grafica, compone GIF animate, in stile 8-bit, con le sue tessere in movimento. Giulia Ricci si dedica a una personale grammatica ossessiva del disegno a pattern. Francesca Pasquali inganna la percezione visiva con assemblaggi di cannucce da bibita. Orodè Deoro rilegge i modi dell’intarsio con tessere di ceramica ritagliata. Blue and Joy crea mosaici con capsule farmaceutiche, emblema significativo dei nostri malesseri.
I progetti di riscoperta del mosaico portati avanti da Giuseppe Bovini a metà del secolo scorso, con il coinvolgimento di Giulio Carlo Argan; la nascita di un Centro Internazionale di ricerca per il mosaico, sezione del Museo d’Arte della città; il Festival del Mosaico Contemporaneo RavennaMosaico, giunto lo scorso anno alla sua terza edizione; e non ultimi i Monumenti Unesco della città e le scuole di formazione (Liceo Artistico Statale Nervi-Severini e Accademia di Belle Arti), testimoniano quanto a Ravenna la tradizione della tecnica musiva sia sentita e determinante. Un osservatorio ideale di un’estetica musivache, sulla scena artistica e nella cultura visiva contemporanee, è presente e gioca un significativo ruolo.
La mostra si pone in stretta continuità con un’iniziativa in corso da alcuni anni, il premio internazionaleGAeM Giovani Artisti e Mosaico, nato nel 2010 in seno al Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico del MAR, con l’obiettivo di stimolare le ricerche di giovani artisti intorno alle logiche costitutive, formali e poetiche del linguaggio musivo.
La mostra è corredata da un Catalogo con testi di Maria Grazia Marini, Linda Kniffitz, Daniele Torcellini, Maria Rita Bentini, Leonardo Pivi.
Qui in alto la mia opera e uno dei curatori della mostra, Daniele Torcellini. Di seguito una foto di gruppo, nel chiostro del MAR…