Ringrazio il critico d’arte e curatore Lorenzo Madaro per queste parole, sulla mia mostra in corso presso Novembre 1927, pubblicate su Artribune. A seguire il link all’articolo:
http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2018/05/mostra-orode-deoro-novembre-1927-lecce/
Novembre 1927, Copertino ‒ fino al 10 giugno 2018. Per il designer Fabio Novembre, Orodè Deoro è “uno sciamano che cerca di curare le anime parlando dei corpi, in bilico tra le fiamme del desiderio e il calore dell’innamoramento”. Una mostra in Salento mette in scena i suoi mosaici recenti.
Si orienta su una dimensione outsider il lavoro di Orodè Deoro (Taranto, 1974), che non a caso, ai suoi esordi, ha a lungo vissuto in una comune gestita da un artista salentino, dove ha realizzato centinaia di metri quadri di decorazioni parietali, con mosaici concepiti affiancando piastrelle e materiali di scarto reperiti chissà dove. Un vero e proprio ambiente totale, denso di stratificazioni, simbologie, sacro e profano.
A quell’estetica, costantemente oscillante tra kitsch e postmoderno, citazionismo e abilità da novello bricoleur irregolare, è legato anche il ciclo di opere in mostra da Novembre 1927, in Salento, dove l’artista ritorna dopo alcuni impegni milanesi. Tra questi merita attenzione il monumentale mosaico realizzato nella casa-studio del designer Fabio Novembre, suo mecenate. Nell’avvilupparsi delle superfici e dei materiali, emergono i riferimenti alla storia dell’arte, nell’orbita di un costante nomadismo nei territori delle avanguardie storiche e di echi visionari e intrisi di letteratura, da Carmelo Bene in poi.