Memorie di un vaso. Cm 127x96x7. 2019 Opera in mosaico ceramico e stucchi colorati. Supporto in ferro. L’opera è in esposizione presso il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, in occasione della sua riapertura il 22 Giugno.
L’opera, che è anche un modello per la prototipazione di oggetti luminosi da parete e/o da tavolo, è un pannello in mosaico ceramico, con una struttura in ferro e s’ispira chiaramente agli antichi vasi conservati nel Museo Castromediano. Nelle mie tante visite al museo, ho sempre preso appunti, disegnato, preso com’ero dall’unicità di quei ritrovamenti, pervaso dalla bellezza delle forme e dei colori dei vasi attici, delle ceramiche messapiche, delle tante terrecotte, iscrizioni e statue. Mi hanno sempre ispirato. Considero l’opera “Memorie di un vaso” il frutto di quel vagare tra le vetrine, col desiderio di fare qualcosa di nuovo di quella bellezza, di non lasciare che fosse solo memoria. A dirla tutta, di quei reperti amavo anche le fratture, le lesioni, il fatto che fossero stati rimessi in piedi, ricostruiti, vasi rotti a far bella mostra di sé e dei tempi che furono. Già li consideravo dei mosaici, in pratica, o meglio, delle sculture in mosaico. Eccone quindi la mia rilettura. Nella parte centrale dell’opera, in dominanza di ceramica bianca, diverse figure, simboli del Salento. Tra questi una menade danzante nell’atto di suonare un tamburello, una delle Veneri di Parabita, l’idoletto di Arnesano, un menhir, un dolmen, una figura maschile danzante, un vaso antropomorfo, monete, un cavallo, i profili di uomo e di una donna ai bordi del vaso, a guardarsi, attraverso tutti i simboli. Nella parte bassa dell’opera, in dominanza di ceramica nera, una stretta di mani, a suggellare un accordo.
Riguardo all’aspetto del merchandising, l’opera nella sua artigianalità e originalità, può essere riproposta in formati differenti, sempre anche come oggetto luminoso.