Sono felice di annunciare la pubblicazione del primo libro di poesia di Alessia D’Errigo, a cui mi lega una profonda amicizia e la creazione nel 2011 del progetto IMPROMPTU THEATRE (Teatro all’improvviso), progetto sancito dall’omonimo spettacolo Impromptu e successivamente da un secondo evento,Variazioni Belliche (LamentAzione). Alessia è ricercatrice in campo teatrale e cinematografico, scrittrice. Dopo un percorso classico come attrice inizia una ricerca personale sull’atto scenico e sulla reale necessità del suo manifestarsi, verso l’esplorazione degli archetipi femminili. Lavora, molto spesso riscrivendo o in totale improvvisazione, sulle figure più importanti della drammaturgia teatrale (Ibsen, Pasolini, Lorca, D’Annunzio…) e sui testi della Woolf, della Kane, della Dickinson, Merini, Sexton, Plath, Rosselli… portando in scena vari spettacoli.
Amante della poesia (che definisce il suo “sesto senso”), da anni porta avanti un intenso lavoro sulla poesia parlata e scritta. Successivamente, la sua ricerca si estende anche verso il cinema e la performance video-live, nascono opere come Mater- per Yerma, Onde, Women di cui si occupa anche della regia e del montaggio video. Nel 2004 apre – insieme al suo compagno, l’artista e regista Antonio Bilo Canella – il CineTeatro di Roma, centro di ricerca formazione e produzione in campo teatrale e cinematografico. Proprio al CineTeatro inizia un lungo percorso sull’improvvisazione totale (la Performazione) portando in scena vari spettacoli.
Libero arbitrio
la morte del mio inguine
(la morte che riposa sulla mia carcassa)
è questo che volete
mangiatemi
mangiatemi
e credete
il mio inguine è la storia dell’uomo
il luogo dove riposano i santi
e dio
è la storia che si ripete
(la mia pelle)
la mia pelle nuova e santa
odoratela
la mia pelle
che santa reclama
luce
tu cosa ne sai del tempo
tu che mi leggi
puoi piangere tu che leggi
puoi entrare dentro la carne per leggere
credi agli aquiloni
ai loro fili trasparenti
tu che ne sai
dove riposa la mia carne
e il mio inguine sconosciuto
è lontano da ogni tempo
da ogni tempo inutile
(il tempo inutile degli uomini)
io sono la carne degli uomini
io sono il vostro dio
baciate la mia carne
baciate il mio inguine
senza privazione alcuna
come se fosse
un fardello senza peso
nè gravità
credi agli aquiloni
ai loro fili trasparenti
mi sono esposta
(tirate il vostro sasso)
mi espongo tutta
(il mio osso sacro)
senza lasciare niente
un’esposizione integrale
di membra
carne d’aquiloni
giorno e notte
ho la vostra penitenza
giorno e notte
che non merito
che non mi riguarda
io salgo
io salgo
signori che leggete
elevando il mio astro a dio
(l’inguine del riposo eterno)
potreste trovare tanto amore
in altri luoghi
potreste trovarmi
sperduta
lungo i bordi indefiniti
fuori dal grande disegno
Io
con in mano il mio libero arbitro
e il mio inguine
da donare
non è forse questo dio:
un inguine
da donare
Di seguito il link al sito della casa editrice Zona, per assaggiare il libro e per maggiori info:
http://www.zonacontemporanea.it/trailer/CarneDAquiloniShort.pdf
Di seguito il video del nostro spettacolo Variazioni Belliche (LamentAzione), realizzato nel Teatro Sala Uno, Roma, per il Festival Linea35:
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=h9WManvZMwA]
Orodè