L’8 Settembre ho avuto il piacere d’inaugurare una personale nel nuovo showroom di Victoria+Albert, “marchio globale con una reputazione mondiale per la creazione di vasche e lavabi“, che dopo la sede londinese ha scelto di aprire a Milano, nella splendida Galleria Meravigli.

La mostra in corso, intitolata “Le leggenda di Vittoria”, si compone di 14 opere (12 pannelli, una scultura mosaicata e una piccola tela) e un breve racconto, stampato e distribuito ai visitatori.

Di seguito alcune foto, senza troppo svelare. E QUI un articolo della rivista Area, a firma Chiara Scalco, che fa ottimamente il punto sullo showroom e sul vernissage.

Ringrazio James Stickley e Raffaella Occelli, per la disponibilità. Presto nuove sorprese con loro.

Di seguito un breve estratto del racconto “La leggenda di Victoria”. La versione integrale è in                                                                                                  Galleria Meravigli,                                                                                       via Gaetano Negri, 8, Milano.

“Victoria. Leggenda. Vittoria delle farfalle. Teschio e limoni. La libertà è una forma di disciplina. Nike, Maga che sai pronunciare il mio nome. Maga che sapevi il mio nome da prima che io imparassi a pronunciarlo. Mio specchio. Mio femminile. Nasino rosa. Ora tutti intorno, ad attendere che sveli e tu dici, toglietevi la maschera ma non distruggetela. Maschera dolce, maschera assassina, sei anche il contrario di tutto. Tu sei stato un violentatore, ricordi. E io la violentata. Tu sei stato l’amore. E io l’amata. E viceversa. La passione mia sfrenata. Le ali che mi tagliaste, di modo che non m’allontanassi. Le ali le ho tutte. E leggenda narra che sono in un’altra stanza, rinata, nuova brucio, splendori di un istante, qui nella cava delle farfalle. Carne della tua carne. Bagnata di vino bianco. Sogno un’isola in cui tutti curano tutti. La farfalla è la chiave del tesoro. Ah! Arcano. Les amants. A congiungere il nulla e farne qualcosa. Il ponte di pietra tra due montagne.”

 

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